Partito Comunista Internazionale

Le scadenze del patrio governo

Categorie: Democrazia Cristiana, Italy

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Il patrio governo dell’onorevole Pella, che avrebbe dovuto essere temporaneo e svolgere un compito essenzialmente di ordinaria amministrazione in attesa di nuovi sviluppi della situazione, ha tutti i titoli per durare un pezzo, sebbene i diversi partiti fingano di protestare: esso è infatti lo specchio fedele della situazione caotica della economia e della società italiana, il modo migliore di amministrare la quale è appunto di tirare a campare con l’aiuto dei santi di Occidente e di Oriente.

Il bilancio del patrio governo è, comunque, delizioso. La sua terapia amministrativa è cominciata con una somministrazione in dosi ultrapotenti di patriottismo irredentista, che ha avuto il magico potere di stringere in fraterni abbracci intorno a Trieste tutti i partiti della costellazione parlamentare e di rinviare alle calende greche le famose «scadenze» al cui traguardo il governo avrebbe, con magnifico senso di altruismo, ceduto le redini ad altro e rinnovato ministero. Nel frattempo, industrie sono andate a rotoli ma sono state salvate (e forse sono andate a rotoli proprio per farsi salvare), una provvidenziale alluvione ha riaperto le cateratte della demagogia patriottica e della corsa agli appalti, scioperi sono stati rinviati e, se si faranno, si faranno nel clima di una potenziale fraternità fra partiti, le tariffe ferroviarie sono state aumentate, sono in progetto provvedimenti a favore degli esportatori grazie ai quali i nostri poveri industriali otterranno altre sovvenzioni, esenzioni e facilitazioni (senza contare i salvataggi di cui sopra), il provvedimento di amnistia stenta a nascere ma ha fin d’ora la funzione di accontentare tutti e nessuno, gli affitti cresceranno, i comunisti si agitano per una nuova edizione del fronte popolare, il Presidente viaggia, festeggiatissimo, nelle capitali europee di secondo grado, la lira è incrollabile, al Ministero degli Interni la polizia ha preso un profumo d’incenso e di olio santo.

Che amministrazione migliore potrebbe desiderare la classe dominante? C’è chi si agita per una miglior «qualificazione politica» del governo. La parola è oscura, ma che migliore qualificazione potete aspettarvi? Un governo che riesce a svivolare via sull’olio con così sereno ottimismo non lo trovereste neppure con la lanterna di Diogene. Le scadenze? Eh, quelle verranno; ma guai se qualcuno costringesse la classe dominante a saldarle!